Ciao cari lettori.
Sono sempre il vostro parrucchiere di fiducia di Kirma Esperti di Capelli di Romagnano Sesia, dove cura, bellezza e stile si esprimono in un piccolo angolo di Piemonte.
All’epoca il mio salone di parrucchieri di Romagnano Sesia non esisteva ancora e mi trovavo nel salone precedente, quando ho ricevuto la notizia che ha cambiato la mia vita: ero stato selezionato come finalista per il Visionary Award Italy.
L'Inizio di una Sfida: La Selezione come Finalista nel Visionary Award Italy
Ma prima di raccontarvi questa fantastica avventura, lasciate che vi spieghi cos’è il Visionary Award e come è tutto iniziato.
Nel Regno Unito, l’hairdressing è un settore che attira l’attenzione non solo dei professionisti, ma anche del pubblico comune.
Londra ospita ogni ottobre un evento internazionale dedicato ai parrucchieri, un vero e proprio paradiso di creatività e ispirazione.
In questo contesto si svolge il Visionary Award, un concorso che premia il parrucchiere più “visionario” secondo una giuria di esperti. Il compito dei partecipanti era quello di creare un look completo su una modella, rispettando rigorose regole entro un tempo prestabilito.
A Londra questo evento era inserito durante una serata di spettacolo e coreografie di grandi artisti parrucchieri al Royal Albert Hall.
Il Diario di una Creazione Unica: Moda, Magia e Capelli Colorati
Nel 2013, il Visionary Award fece la sua apparizione in Italia, riunendo una giuria internazionale di esperti e acclamati hairstylist, tra cui il fondatore Tony Rizzo ed il suo amico Anthony Mascolo, due leggende nell’hairdressing britannico.
La mia avventura è iniziata quando ho deciso di sfidare il destino e partecipare a questo incredibile concorso. La sfida era aperta: dovevo inviare una foto inedita con una modella acconciata da me. Non credevo davvero di avere una possibilità, ma sapevo che dovevo almeno tentare. Quella foto è stata la mia chiave d’ingresso, e sono stato selezionato come finalista. L’adrenalina è salita alle stelle, e ho deciso di studiare qualcosa di davvero speciale per il palcoscenico.
Dietro le Quinte del Successo: Strategie e Collaborazioni Vincenti
La mia prima mossa è stata cercare un talentuoso stylist che potesse guidarmi in questa avventura. Avevo un’idea in mente: volevo aggiungere un tocco di magia al mio spettacolo per stupire il pubblico, non “magia” in senso astratto, ma magia vera, volevo un tocco da palcoscenico. Per quanto riguarda la ricerca dell’abito, il mio stylist mi ha indirizzato verso una designer di moda milanese che aveva l’abito perfetto per la mia visione: un vestito da sera incredibilmente elegante fatto con un paracadute di riserva. Sì, avete capito bene, un paracadute di riserva. Proprio quel tipo di paracadute che si spera di non dover mai usare durante un lancio, bianco e delicato, quasi etereo. Era l’abito scenico perfetto per il mio concept.
Il Momento Magico: La Vittoria al Visionary Award Italy del 2013
Ora avevo bisogno di una modella straordinaria, e non ho risparmiato spese. Ho contattato una delle migliori agenzie di modelle a Milano e ho trovato Maria, una ragazza di straordinaria bellezza con una presenza che lasciava il segno. Maria aveva una forza e uno stile inarrivabili, e sapevo che avrebbe portato in passerella la mia creazione in modo eccezionale.
Un altro tassello importante era una truccatrice professionista, e il mio stylist mi ha consigliato Cristina, una ragazza con le mani d’oro. Era il complemento perfetto per il mio team creativo.
La Gloria, l'Emozione e un Futuro Brillante: Il Dopo Vittoria a Londra
Ma la parte più magica di tutto era ancora da scoprire. Ricordavo vivesse dalla mie parti, un ex campione italiano di micromagia. L’ho contattato, ho discusso con lui e, come per un colpo di magia, abbiamo trovato la soluzione perfetta: un giogo di legno indossato intorno al collo della modella con una spada che sembrava trapassarle il collo dalla gola alla nuca. Era un’illusione incredibile, quasi spettrale. Questo sarebbe stato il punto focale della mia creazione.
Ora avevo bisogno di definire uno stile complessivo per il look. Volevo qualcosa che fosse affascinante e misterioso, ma non troppo serioso. Mi sono vagamente ispirato al personaggio di “La Sposa Cadavere” di Tim Burton e ho creato un look che avrebbe rappresentato una sposa ironica ed ectoplasmatica. E così, nei mesi successivi, ho lavorato duramente. Ho creato una parrucca di extension colorate, dedicando un’attenzione scrupolosa alla colorazione e al montaggio. Ho deciso di omaggiare il grande Vidal Sassoon, un’icona dell’hairdressing, utilizzando il suo famoso “Five Point Cut” come base per la parrucca colorata. Ho montato e tagliato la parrucca come tributo a questo grande artista.
Inoltre, ho creato una coda di due metri con altre extension colorate, avvolgendola attorno a uno chignon sulla nuca. Ma attenzione, la punta della lama della spada che sembrava trafisse il collo della modella, passava proprio all’interno di quell’acconciatura. Il trucco che avevo ideato era curioso: la modella avrebbe camminato in passerella con la spada “infilata” nel collo e quando sarebbe arrivata in fondo alla passerella, avrebbe tolto la spada, facendo sciogliere lo chignon fino a rivelare una lunghissima, colorata e spettinata coda di capelli. Nella mia mente, il pensiero di una modella professionista, truccata in maniera divina, vestita con un abito che sembrava grande come un paracadute lungo tutta la passerella, avrebbe generato nel pubblico un effetto “WOW”.
Maestoso, vero? Tuttavia, realizzare tutto questo è stato un viaggio lungo e complesso. Ho dovuto affrontare sfide legate ai materiali, alla logistica e al coordinamento. Ogni dettaglio doveva essere perfetto, perché stavo cercando di realizzare una vera opera d’arte capillare. L’emozione cresceva, l’ansia cresceva, e il backstage era una sinfonia di creatività e tensione. Eravamo tutti lì per dare vita alle nostre creazioni, ma io ero l’outsider, un parrucchiere autofinanziato, senza marchi o accademie a sostenermi. La modella era pronta, il lavoro era (quasi) impeccabile, e ho cominciato a pensare che forse avrei potuto fare un figurone.
Prima che le modelle sfilassero, vennero valutate in segreto dalla giuria. L’attesa era straziante, finché dopo la sfilata in passerella, ci fu la premiazione. Eravamo tutti disposti a semicerchio sul grande palco, parrucchieri e rispettive modelle. Ci fu quella classica lentezza nel leggere l’esito finale, fatta apposta per creare suspense.
Finalmente fu annunciato il terzo classificato e non ero io. Poi il secondo, e per un attimo ho sperato, perchè annunciarono un Roberto, ma il cognome non era il mio, anche se per un secondo sentii salire un’emozione enorme. Mentre Tony e Anthony annunciavano il vincitore, ero lì, sospeso tra speranza e timore.
Non riuscivo a credere a ciò che stava accadendo, non ero nessuno, ma quel nome, quel nome che mi ha dato un’identità, era il mio: “Roberto Marcon!” Ero io, avevo vinto! Un sorriso di 32 denti illuminava il mio volto, ho abbracciato la mia meravigliosa modella e ho sentito il calore delle congratulazioni di tutti intorno a me. Un gesto involontario ha fatto passare inosservato il tentativo di stringermi la mano da parte di Anthony Mascolo ed è immortalata nel video la scena comica in cui lui me la porge ed io gliela “scivolo” via. Faccio un balzo in avanti, lancio in aria il mio cappello preferito (che non troverò più): ho vinto!
Resta davvero un ricordo indelebile, tappa importante del mio percorso professionale che mi ha concesso, l’anno seguente, di partecipare al Visionary Award di Londra al Royal Albert Hall, ma questa è un’altra storia…